STORIA HELLAS VERONA

1903 - Un gruppo di studenti del Liceo classico "Maffei" fonda l'Hellas
1903 - Un gruppo di studenti del Liceo classico "Maffei" fonda l'Hellas

1903

Un gruppo di studenti del Liceo classico "Maffei", fonda l'Hellas. Il nome è suggerito da un professore, tale Carubolo, e il primo presidente è il conte Carlo Fratta Pasini.

1904/05

L'attività è svolta a livello cittadino.

1906

L'Hellas gioca le prime partite ufficiali a Vicenza. Pareggia 0-0 con il Treviso e perde 2-1 con i vicentini. Crespi segna il primo gol della storia della società veronese.

1907

Nel marzo l'Hellas viene invitata dalla squadra universitaria di Pavia e si reca nel capoluogo lombardo. E' la prima trasferta in treno e il punteggio finale è 4-2 per i pavesi.

1908

Serve un campo da gioco e l'amministrazione comunale viene sollecitata affinchè crei uno stadio nei pressi di Porta Palio. In questo si distingue il nuovo presidente Alberto Masprone.

1909

L'Hellas organizza un torneo chiamato "Coppa città di Verona". Alla prima edizione partecipano Milan, Vicenza, Hellas1 ed Hellas2. Vince il Milan, ma l'Hellas1 batte per la prima volta il Vicenza.

1910

L'Hellas vince il "Concorso di Torino", superando la Pro Lissone per 4-0, il Cagliari per 7-0, e l'Andrea Doria per 3-0.

1911

L'Hellas si iscrive al primo campionato di calcio e viene inserito nel girone veneto-emiliano assieme a Bologna, Venezia e Vicenza. Gli scaligeri chiudono al secondo posto. Il primo gol in campionato è di Bianchi in Venezia-Verona, gara terminata 2-2 ma vinta dall'Hellas a tavolino.

1912

L'Hellas è ancora nel girone veneto-emiliano. Finisce ancora secondo, alle spalle del Venezia, ma sfiora solo per un punto la qualificazione per il turno successivo.

1912/13

Cambia il campionato di calcio italiano. Vengono definiti due gruppi, uno settentrionale e uno centro- meridionale. Il gruppo settentrionale è a sua volta diviso in tre gironi da sei squadre ciascuno e l'Hellas è ancora inserito nel raggruppamento veneto-emiliano.I veronesi chiudono al primo posto in coabitazione con il Vicenza ma perdono per 2-1. Possono comunque accedere alla fase finale,valida per l'aggiudicazione dello scudetto,ma devendo scontrarsi con realtà calcistiche molto più avanti ci si accontenta dell'ultimo posto nel girone. In questo campionato,per la prima volta un giocatore straniero veste la maglia dell'Hellas: è lo svizzero Liniger.

1913/14

Aumentano le partite del girone veneto-emiliano per l'iscrizione di altre tre squadre.L'Hellas chiude al secondo posto dietro al Vicenza e partecipa al girone finale. Il Verona si batte con tutte le sue forze, ma non riesce a racimolare nemmeno un punto.

1914/15

Per l'ennesima volta il Verona termina il proprio girone al secondo posto, dietro al Vicenza. Ma il 24 maggio del 1915 la Federazione ferma il campionato e assegna lo scudetto al Genoa, squadra che stava dominando il girone finale. La guerra incombe. In questa stagione si fa conoscere l'oriundo brasiliano Arnaldo Porta, grande cannoniere che resterà per molto tempo nel cuore dei tifosi veronesi.

1915/18

Durante la guerra l'attività calcistica prosegue a rilento .Si registra solamente un torneo "a sei" in Arena, vinto dall'Hellas davanti al Bologna.

1918

Si contano i giocatori caduti durante la guerra. Sono tanti, ma il loro ricordo rimarrà impresso nel cuore di chi riprende l'attività agonistica.

1919/20

La sorpresa viene dalla Bentegodi,una neonata società che cerca l'accordo con l'Hellas per un'eventuale fusione, ponendo però una clausola alla quale i dirigenti della prima società veronese non vogliono sotto stare (il nuovo sodalizio avrebbe dovuto chiamarsi Bentegodi). La fusione è però nell'aria e avviene con il Verona Foot Ball Club. Nasce così l'Hellas Verona. Il campionato finisce con un'onorevole 5° posto.

1921/22

L'Hellas Verona vince il proprio girone, ma nel turno successivo non riesce ad andare oltre il terzo posto.

1922/23

Inserito nel girone settentrionale, l'Hellas Verona arriva al quinto posto ed è escluso dalla fase finale. Al termine della stagione, i gialloblu partecipano a Modena a un torneo valido per l'assegnazione della "Coppa d'oro" vinta a sorpresa proprio dall'Hellas.

1923/24

Cambio al vertice societario: il nuovo presidente è Bonomi Da Monte. La squadra si piazza oltre la metà della classifica, disputando una stagione senza infamia né lode.

1924/25

Virgilio Levratto per due anni sarà l'idolo della tifoseria e passerà alla storia per due motivi: primo per aver sfondato con un tiro la rete; secondo per essere stato il primo giocatore del Verona a vestire la maglia della Nazionale.

1925/26

L'Hellas Verona chiude il campionato al terzo posto. Durante il campionato batte anche la Juventus che poi sarà campione d'Italia.

1926/27

Prime contestazioni. Nel mirino i dirigenti, incapaci di reperire sul mercato validi sostituti dopo la cessione di Chiecchini III. L'Hellas Verona contro il Genoa subisce la sconfitta più pesante de la sua storia: 11-0. A fine stagione la formazione scaligera chiude al settimo posto.

1927/28

L'Hellas Verona chiude all'11° posto con soli 9 punti. Il 1 agosto 1928 si tenta la fusione con la Bentegodi. La società si chiama A.C. Verona e il presidente è il cavalier Emilio Tiberghien.

1928/29

La squadra termina al 12° posto e retrocede.

1929/30

Primo campionato di serie B. Il Verona si piazza al 6° posto con 39 punti.

1930/31

Si chiude il campionato al 5° posto. Il nuovo presidente è il capitano Dall'Ora. La nuova casacca è blu con croce gialla.

1931/32

Il Verona chiude al 3° posto.

1932/33

Con 34 punti all'attivo il Verona si classifica al 6° posto.

1932/33

Cambia la formula del campionato cadetto (due gironi da 13 squadre ciascuno) Il Verona chiude all'11° posto e va agli spareggi con Vicenza e Serenissima. Vincendo incontri casalinghi e pareggiando in trasferta ottiene la salvezza.

1934/35

Il Verona giunge al 5° nel proprio girone con 32 punti.

1935/36

Il calcio sopravvive nonostante Mussolini abbia dichiarato guerra all'Etiopia. Il Verona è 7° con 37 punti nel campionato di serie B tornato a girone unico.

1936/37

Con 29 punti il Verona arriva 9° nel torneo cadetto.

1937/38

Decimo posto in campionato con 33 punti.

1938/39

Il Verona resta in serie B, nonostante i 40 punti finali che gli valgono il 5° posto.

1938/39

Stagione da dimenticare, culminata con un 13° posto con soli 31 punti.

1939/40

Il Verona conclude con 26 punti al 15° posto. La squadra retrocede in serie C.

1941/42

Il Verona non riesce ad andare oltre alla 5° posizione. Si resta in serie C.

1942/43

Il Verona vince il campionato di serie C con 35 punti.

1943/44

Il Verona accede alla fase finale del campionato ma rinuncia per non mettere a repentaglio la vita dei giocatori.

1944/45

Il campionato si ferma per cause belliche.

1945/46

Comincia l'era del presidente Chiampan. La squadra partecipa ad un campionato misto di B e C e chiudono al 4° posto.

1946/47

Torna la serie B. L'allenatore è l'ungherese Venicech. Gli scaligeri chiudono all'8° posto.

1947/48

Il Verona termina il campionato al 2° posto. La promozione in serie A sfugge nella gara con il Padova.

1948/49

I'Hellas chiude all'11° posto.

1949/50

La squadra scaligera è affidata ad Angelo Piccioli. Si Piazza al 9° posto con 41 punti.

1950/51

Il presidente Chiampan iscrive al campionato una squadra interamente composta da giocatori nati a Verona. L'allenatore è Zekeky. A stagione in corso sarà sostituito da Piccioli, richiesto dai componenti della squadra, che si piazza al 9° posto con 41 punti.

1951/52

10° posto, nonostante alcune memorabili prestazioni.

1952/53

Con 31 i punti finali si piazza al 13° posto.

1953/54

La stagione inizia bene, ma la squadra non riesce comunque ad andare oltre il 7° posto. Nuovo vertice societario: a Chiampan succede Giorgio Mondadori.

1954/55

Grazie a una rotonda vittoria sull'Alessandria all'ultima di campionato il Verona si salva in extremis dalla retrocessione.

1955/56

9° posto con 32 punti.

1956/57

Prima promozione in serie A (1° posto con 44 punti). La ottengono: Ghizzardi, Donzelli, Begalli, Frasi, Cardaro, Stefanini I, Galassini, Ghiandi, Maccacaro, Bertucco, Bassetti. Allenatore è Piccioli. Altri giocatori sono: Basiliani, Stefanini II, Canio e Poli. Presidente è Giorgio Mondadori.

1957/58

La Juve supera a stento il Verona all'esordio per 3 a 2 il primo gol dell'Hellas in A è di Maccacaro. Debutta Osvaldo Bagnoli. Memorabili le 5 reti realizzate dal brasiliano Del Vecchio in un Verona-Sampdoria terminato 5-3. Alla fine il Verona scivola nuovamente tra i cadetti dopo uno spareggio col Bari. A retrocessione avvenuta il presidente Giorgio Mondadori esce di scena.

1958/59

Il nuovo presidente è Gerardo Girardi. La squadra chiude il campionato cadetto al 6° posto, grazie ad un buon finale di campionato coinciso con il passaggio di consegne tra Vinicio Viani e Guido Tavellin alla conduzione tecnica della squadra. Sempre presente Bagnoli (38 partite) che è anche capo-Cannoniere con 15 gol.

1960/61

Un'impennata d'orgoglio nelle ultime 4 partite, che frutta altrettante vittorie, permette al Verona di salvarsi da una retrocessione che tutti ormai davano per certa. Si chiude al 15° posto con 34 punti.

1961/62

Si comincia il campionato con il commissario Giuseppe Arcaroli alla guida della società. A gennaio gli subentra, con carica presidenziale, Pier Umberto Sartori. Il Verona chiude il campionato al 4° posto con 42 punti.

1962/63

7° posto con 41 punti.

1963/64

Se ne va Sartori e gli subentra l'avvocato Bruno Albarelli. Si gioca di nuovo al Bentegodi. La prima vittoria per l'Hellas arriva il 3 febbraio 1964, è un 2-1 al Palermo. Un finale di stagione disastroso relega gli scaligeri al 5° posto con 44 punti.

1964/65

14° posto con 36 punti. L'allenatore è Giancarlo Cadè.

1965/66

Carlo Bonazzi è il nuovo presidente dell'Hellas Verona. Omero Tognon è il nuovo allenatore. 6° posto con 40 punti.

1966/67

Saverio Garonzi diventa vice-presidente. Tognon viene esonerato verso metà campionato. Gli subentra Ugo Pozzan che, in un secondo momento, verrà affiancato da Nils Liedholm nelle vesti di direttore tecnico. 14° posto con 36 punti.

1967/68

Si torna in serie A. Presidente è Saverio Garonzi, allenatore Nils Liedholm, affiancato dal preparatore Ugo Pozzan. La squadra titolare: De Min, Ranghino, Petrelli, Mascetti, Savoia, Batistoni, Sega, Maddè, Bui, Bonatti, Flaborea,Rinero, Maggioni, Nuti, Tanello, Bertola, Daolio e Rossi. A due giornate dalla fine arriva la promozione grazie alla vittoria sul Bari in trasferta. Il Verona chiude al 2° Posto, alle spalle del Palermo con 48 punti. Subito dopo la conquista della serie A, Garonzi annuncia il Divorzio da Liedholm, e torna Cadè.

1968/69

Il Verona conquista la sua prima salvezza. Si chiude al 10° posto con 26 punti.

1969/70

12° posto con 26 punti.

1970/71

Dopo un 3-0 contro il Foggia, Garonzi esonera Lucchi e affida la squadra a Pozzan. 11° posto con 26 punti.

1971/72

La salvezza arriva con una giornata di anticipo grazie ad un pareggio raggiunto a Catanzaro. Il Verona si piazza al 13° posto con 22 punti.

1972/73

Arriva Gianfranco Zigoni e l'entusiasmo dei tifosi sale alle stelle. Garonzi ingaggia anche Livio Luppi. Il Verona termina il campionato al 10° posto con 26 punti. Il 20 maggio 1973 Zigoni e compagni sommegono di gol il Milan al Bentegodi (5-3 il risultato finale) e tolgono lo scudetto ai rossoneri. Lo consegnano alla Juventus, che passa 2-1 a Roma.

1973/74

E' il campionato della "telefonata" di Garonzi a Clerici prima di Verona-Napoli. Il giudice sportivo punisce il Verona e lo spedisce in serie B, nonostante sul campo si fosse guadagnata la salvezza, classificandosi al 13° posto con 25 punti.

1974/75

Si riparte dalla cadetteria, ma arriva subito la promozione, dopo uno spareggio con il Catanzaro. Il Verona vince 1-0, grazie ad un gol di "Pantofola" Mazzanti. Protagonisti dell'impresa sono l'allenatore Luigi Mascalaito (subentrato a Cadè) e i giocatori: Giacomi, Nanni, Sirena, Busatta, Gasparini, Maddè, Do- menghini, Franzot, Luppi, Mazzanti, Zigoni, Porrino, Cozzi, Da Pozzo, Menichini, Cattaneo, Taddei, Turrini e Vriz.

1975/76

Garonzi ingaggia Ferruccio Valcareggi e il Verona sale spesso agli onori delle cronache nazionali. Ci scappa un 11° posto con 24 punti.

1976/77

9° posto con 28 punti in 30 gare.

1977/78

E' l'ultima stagione di Valcareggi e di tanti altri gloriosi giocatori che hanno dato molto alla causa gialloblu (Zigoni, Luppi, Busatta, Bachlechner e Maddè). 10° posto con 26 punti.

1978/79

Mascalaito non regge l'urto e non ci riesce nemmeno Chiappella che lo sostituisce a campionato in coro. Si precipita in B, in virtù dei 15 punti conquistati che valgono il 16° posto. L'assenza di Zigoni lascia un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi. Dopo 13 anni di presidenza abbandona Saverio Garonzi. Gli subentra Giuseppe Brizzi, ex presidente del Centro di coordinamento dei calcio club.

1979/80

Il nuovo presidente Brizzi compra il comprabile in sede di campagna acquisti (fa scalpore l'ingaggio del 36enne Roberto Boninsegna), ma i risulati non vengono. Affida la squadra a Veneranda, ma dopo una buona partenza il Verona chiude al 13° posto con 37 punti.

1980/81

Veneranda se ne va e torna per la 4° volta Giancarlo Cadè. Cambia anche la dirigenza: diventa presidente Tino Guidotti con Franco Di Lupo vice. Il Verona termina il campionato al 16° posto con 34 punti, salvandosi all'ultima giornata.

1981/82

Arriva Osvaldo Bagnoli, fresco di promozione in serie B con il Cesena, e il Verona vince subito il campionato. Ecco i protagonisti: Garella, Lely, Cavasin, Tricella, Oddi, Odorizzi, Manueli, Di Gennaro, Gibellini, Guidolin, Penzo, Vannoli, Ipsaro, Fattori, Fedele, Marmaglio, Valente, Guidotti e Piangerelli (che gioca solo le prime partite e viene ceduto all'Avellino). L'Hellas Verona chiude al 1° posto con 49 punti.

1982/83

Si finisce al 4° posto, accedendo per la prima volta a una competizione continentale (la Coppa Uefa) . Solo un gol di Platini toglie le speranze al Verona di conquistare la Coppa Italia.

1983/84

Il Verona si piazza al 6° posto, entrando ormai nell'èlite del calcio nazionale. In Coppa Uefa, dopo la magica notte di Belgrado, la squadra viene eliminata dagli austriaci dello Sturm Graz, che pareggiano 2-2 al Bentegodi e 0-0 sul terreno di casa.

1984/85

E' scudetto!!!!!! Tino Guidotti è il presidente e dopo la splendida conquista del tricolore lascia la massima carica dirigenziale a Fernando Chiampan. Bagnoli è l'allenatore e i "Campioni" sono: Garella, Ferroni, Marangon, Tricella, Fontolan Briegel, Fanna, Volpati, Galderisi, Di Gennaro, Elkjaer. Completavano la rosa: Spuri, Sacchetti, Bruni, Donà, Marangon II, Turchetta. E' stata una cavalcata eccezionale, conclusasi con 43 punti, 4 in più del Torino, secondo classificato

1985/86

Nel secondo turno di Coppa dei Campioni, dall'urna di Ginevra esce lo scontro fratricida tra Verona e Juventus. All'andata, giocata al Bentegodi, la gara termina 0-0. Il ritorno si gioca a Torino. E' la famosa gara disputata a "porte chiuse", per volere dell'Uefa, che ha così punito la Juventus dopo i tragici fatti dell'Hysel. Il Verona si indebolisce a causa della partenza di Fanna, Garella e Marangon e in campionato termina al 10° posto.

1986/87

Il Verona viene rinnovato e con gli innesti di Paolo Rossi, Pacione, De Agostini e Galia riesce a tornare in auge conquistando il 4° posto con 36 punti e si torna in Europa.

1987/88

Roberto Tricella, capitano del Verona campione d'Italia, approda alla Juve assieme a De Agostini. I tifosi cominciano a contestare il presidente Chiampan. In campionato il Verona termina al 10° posto. In Coppa Uefa, invece, si toglie parecchie soddisfazioni. Elimina il Pogon Stettino (1-1 in Polonia, 3-1 al Bentegodi), l'Utrecht (1-1 in Olanda, 2-1 a Verona) e lo Sportul di Bucarest (3-1 in casa, 1-0 in trasferta). Viene fermato nei quarti dal Werder Brema, che vince 1-0 al Bentegodi e pareggia in casa 1-1.

1988/89

Solo la presenza di Bagnoli riesce a tenere a bada i contestatori del presidente Chiampan e del suo vice Eraldo Polato. La squadra si piazza all'11° posto con 29 punti e torna impietosamente al suo antico ruolo di provinciale.

1989/90

Franco Landri, nuovo ds del Verona, opera una campagna acquisti all'insegna delle cessioni e affida a Bagnoli una squadra completamente rinnovata in quasi tutti gli effettivi. Bagnoli tenta il miracolo, ma la retrocessione in B è inevitabile. Nonostante questo, si toglie la soddisfazione di battere alla penultima di campioato il Milan al Bentegodi per 2-1 togliendogli per la seconda volta lo scudetto dalle maglie.

1990/91

Fernando Chiampan abdica e cede la società alla "fantomatica" Invest di Milano. Presidente diventa Angelo Di Palermo che poi lascerà ad Emyl Mirzhakanian. A tifare le fila della Invest è Roberto Uzzo. La squadra è affidata a Eugenio Fascetti. Il 21 febbraio 1991 il Tribunale di Verona dichiara il fallimento dell'Hellas Verona. Fascetti compie un autentico miracolo e riporta il Verona in A.

1991/92

Una nuova proprietà si affaccia sul palcoscenico del neonato Verona Football Club. Presidente diventa Stefano Mazzi. Vengono acquistati Stojkovic e Raducioiu. Ma il Verona precipita in B, nonostante l'avvento di Nils Liedholm e Mariolino Corso alla guida tecnica della squadra in sostituzione di Fascetti nel finale di stagione.

1992/93

La squadra è affidata a Edy Reja. Si rimane in serie B e i problemi di bilancio condizionano il rafforzamento in sede di campagna acquisti.Nell'ultima gara di campionato si registra un nuovo record negativo: sono solo 660 gli spettatori paganti.

1993/94

Il nuovo allenatore è Bortolo Mutti, presidente è Mario Ferretto. Si resta in B.

1994/95

Mutti rimane alla guida tecnica. Il primo derby con il Chievo, giocato il 10 dicembre 1994 termina 1-1. Nel ritorno il Verona perde 3-1, risultato che i tifosi non perdoneranno mai alla società, all'allenatore e ai giocatori.

1995/96

Finalmente si torna in serie A. Merito del nuovo presidente Alberto Mazzi e dei suoi collaboratori Nardino Previdi e Rino Foschi. L'allenatore è Attilio Perotti. La squadra è composta da: Casazza, Caverzan, Vanoli, Valoti, Barone, Zanini. Completano la rosa: Guardalben, Manetti, Cammarata, De Angelis, Di Vaio, Marangon e Salvagno. Il Verona si vendica anche del Chievo, che soccombe sia nel derby d'andata che in quello di ritorno.

1996/97

Arriva Luigi Cagni in sostituzione di Perotti che ha scelto il Genoa. Tommasi viene ceduto alla Roma, Zanini torna alla Sampdoria per poi venire nuovamente ingaggiato dopo la 5° di campionato, Valoti va al Piacenza, Barone a Lucca e Cammarata ad ottobre passa al Torino. Arrivano molti giocatori nuovi: Reinaldo, Maniero, Corini, Orlandini, Binotto e Colucci.

1997/98

C'è ancora Cagni alla guida del Verona, nei primi mesi del 98 la famiglia Mazzi cede la società a Gianbattista Pastorello il quale dopo qualche tempo esonera l'allenatore. Si finisce il campionato Senza infamia e senza lode.

1998/99

Il nuovo tecnico scelto da Pastorello è Cesare Prandelli arrivano molti giocatori nuovi, la partenza è tranquilla ma in casa con la Reggiana si prendono5 gol,la squadra fa quadrato ed è la svolta per un campionato strepitoso che l'Hellas vincerà tornando nella serie che gli compete, la A.

1999/00

Il Verona reste in serie A. Chiude al nono posto con 43 punti in 34 partite facendo segnare nel girone di ritorno una serie positiva di 15 risultati utili consecutivi. Cannoniere della squadra è Cammarata con 9 reti. C'è il divorzio da Prandelli e Pastorello annuncia in una conferenza stampa shock l'intenzione di cedere la Società in quanto non capito dalla tifoseria, una parte delle stampa e della città. Sale la contestazione.

2000/01

E' la stagione del ritorno di Attilio Perotti, vengono ceduti i pezzi più importanti, anche se arrivano giocatori che sulla carta non sembra possano far rimpiangere chi è andato via, Adrian Mutu dovrebbe essere la stella che illumina l'Hellas; non sarà così. La squadra, complici le olimpiadi, viene completata a campionato iniziato. Si parte bene, in casa vinciamo contro la Lazio e i tifosi sperano in un campionato tranquillo. Purtroppo le cose saranno molto diverse. In trasferta non facciamo punti, dobbiamo sempre soffrire e la sensazione è che la squadra sia contro l'allenatore.Il fondo si tocca in una partita casalinga contro la Reggina persa per 3 - 1. Il campionato del Verona si decide in uno spareggio proprio contro la Reggina, conquistato con una serie di 3 vittorie consecutive (tra cui la contestatissima di Parma). Verona e Reggina in un doppio confronto si giocano l'intera stagione. Si risolve a favore del Verona, non senza veleni, che vince 1 a 0 al Bentegodi e perde al Granillo per 2 a 1. La rete salvezza è di MIchele Cossato!

2001/02

Perotti non è più l'allenatore, arriva Malesani. C'è molto entusiasmo nonostante la campagna acquisti non soddisfi i tifosi. Arrivano Frick sconociusto giocatore del Liechtenstein (che si rivelerà un ottimo acquisto) e diversi prestiti compreso il colombiano di colore Montano, descritto come un fenomeno, ma ancora acerbo. Il campionato parte alla grande e tra le provinciali l'Hellas e la squadra del quartiere sono quelle che esprimono il miglior calcio. Addirittura a metà campionato si parla di Coppa Uefa. Purtroppo in coincidenza della firma del rinnovo del contratto all'allenatore qualcosa si rompe e la squadra incappa in una serie di risultati negativi che la portano a giocarsi la salvezza nell'ultima partita di piacenza. Basta un punto. Purtroppo la squadra, anche se seguita da 7000 tifosi, entra in campo senza testa e gambe e l'Hellas retrocede ignobilmente in B. La più brutta retrocessione della storia.

2002/03

Il campionato, che inizia e prosegue con l'eterno rammarico del come ha avuto luogo la retrocessione, si conclude con il raggiungimento del tredicesimo posto in classifica. E' un anno difficile, il nuovo attaccante Massimiliano Vieri, presentanto come cannoniere da urlo, segna 6 reti - di cui una su rigore - , Cassetti è il nostro bomber e ne segna 7. A gennaio il difensore Natale Gonnella lascia il posto a Mauro Minelli e Marco Zamboni. Al termine della stagione vengono ceduti Michele Cossato (contratto terminato) e Giuseppe Colucci. Anche Malesani se ne va, lasciando sempre intendere di grandi liti e incomprensioni con la società. Ci salviamo e questo è l'importante, ma la contestazione prosegue. Da ricordare l'ignobile partita di Livorno, alla quale i tifosi non hanno potuto assistere.

2003/04

E' quello del centenario, evento dimenticato dalla proprietà. Iniziato con allenatore Sandro Salvioni l'Hellas sta precipitando dritto dritto in serie C, così in prossimità delle vacanze natalizie ecco che Babbo Natale Pastorello lo esonera (ma si parlerà di dimissioni) affidando l'incarico di guidare la squadra a Sergio Maddè. Pastorello cede il ruolo di presidente dell'Hellas Verona al Conte Arvedi e promette che dal giorno 1 luglio 2004 non sarà più il proprietario della società, cosa che si rivelerà l'ennesima bugia del presidente. 

 

2004/05

Nella stagione 2004-2005 la situazione migliorò e dopo un inizio poco brillante i gialloblù scalarono fino alla terza posizione. La cessione di alcuni giocatori durante il mercato di Gennaio coincise con un lento declino, ma l'Hellas riuscì a mantenere il settimo posto, ad un solo punto dall'Ascoli, promosso in Serie A dopo la squalifica del Genoa e i problemi economici del Perugia e del Torino.

 

2005/06

La stagione 2005-2006 ha portato grandi delusioni in casa gialloblù. Dopo un girone di andata positivo, grazie principalmente alle scelte tattiche del tecnico Massimo Ficcadenti, la squadra ha effettuato un girone di ritorno da retrocessione. Causa principale delle scarse prestazioni è stata la mancanza di una punta che non è stata acquistata nel mercato riparatore di Gennaio. La salvezza è arrivata a poche giornate dalla fine, allenatore e giocatori soddisfatti del risultato raggiunto, società criticata per non aver agito correttamente in termini di calciomercato. La fine della stagione ha portato a discussioni riguardanti la cessione della società che arriverà l'anno successivo.

 

2006/07

Il campionato 2006-2007 non si è aperto con grandi aspettative per la tifoseria veronese, data la cessione della maggior parte dei giocatori di valore (Adailton, Munari, Cassani, Gervasoni ecc.) della squadra che l'anno prima si era salvata per un solo punto. L'acquisto della società da parte di Pietro Arvedi d'Emilei,che lascia la presidenza all'avvocato Sergio Puglisi Maraja, ha portato un grande entusiasmo per l'uscita di scena di G.B. Pastorello ma la squadra si è trovata subito impelagata nelle posizioni più basse della classifica del torneo cadetto. L'allontanamento del tecnico Massimo Ficcadenti dopo la netta sconfitta casalinga per 0-3 contro il Mantova del 22 dicembre 2006, migliora le cose. Il nuovo allenatore dell'Hellas Verona è Giampiero Ventura, chiamato a risolvere una situazione quasi impossibile e per poco non riesce nell'impresa. Il Verona finisce il campionato al quintultimo posto (a pari punti con la Triestina) e deve disputare i play-out per evitare la retrocessione in Serie C1 contro lo Spezia arrivato quartultimo grazie alla sorprendente vittoria a Torino contro la Juventus. Il doppio confronto disputato con la compagine spezzina (sconfitta esterna in rimonta negli ultimi minuti da 1-0- a 2-1 e pareggio interno 0-0) termina con una retrocessione in Serie C1. Alla fine della partita venticinquemila tifosi increduli restano allo stadio a cantare e ad applaudire i giocatori artefici di un ottimo girone di ritorno.

 

2007/08

La stagione 2007-2008 secondo le dichiarazioni di inizio stagione della dirigenza dovrebbe rappresentare una specie di formalità, e la squadra inizia il campionato come una delle principali, se non la principale in assoluto, candidate alla promozione in serie B. I tifosi rispondono alla retrocessione dimostrando comunque il loro attaccamento alla squadra e sottoscrivendo oltre 10.000 abbonamenti. Ma le cose vanno in modo molto diverso da quanto previsto: nonostante vari cambi di allenatore (sulla panchina si alternano Colomba, Pellegrini, Sarri e di nuovo Pellegrini) il Verona resta costantemente sul fondo della classifica, risvegliandosi solo nella fase finale del girone di ritorno (10 punti nelle ultime cinque partite) e ottenendo la certezza di disputare i play-out solo all'ultima giornata. La sconfitta con il Manfredonia per 2-1, in virtù della vittoria all'andata per 1-0, qualifica infatti l'Hellas per i play-out contro la temibile Pro Patria. I gialloblù riescono ad imporsi sui tigrotti vincendo per 1-0 l'incontro casalingo di andata con un gol di Morante, bomber ritrovato, e pareggiando per 1-1 al ritorno con un gol di Zeytulaev nei minuti conclusivi della partita, quando ormai una nuova retrocessione pareva inevitabile. In Estate avvengono grandi cambiamenti nel club scaligero. I tifosi si coalizzano contro l'odiato presidente Arvedi e lo costringono a dimettersi. Il "conte" lascia la presidenza del club a Previdi ma rimane comunque il padrone del club. L'allenatore Pellegrini viene esonerato nonostante la salvezza raggiunta e sostituito dall'ex tecnico del Piacenza, Remondina. La rosa della squadra viene rivoluzionata completamente, ad eccezione di sei o sette elementi ritenuti validi che diventano il perno su cui costruire la nuova squadra, formata da moltissimi giovani: l'età media della squadra ringiovanisce di addirittura tre anni.

 

2008/09

Il girone di andata della stagione 2008-2009 va molto meglio del previsto e l'Hellas si ritrova nella parte alta della classifica, fra le squadre che lottano per la B. All'ultima giornata il Verona si reca a Cesena, sapendo di poter agganciare la zona play-off con una eventuale vittoria. Tuttavia la partita non va come previsto e l'Hellas viene batttuto per 2-1. Il club deve poi apprendere un'altra brutta notizia: il conte Arvedi, patron della squadra, è stato vittima di un bruttissimo incidente mentre tornava da Cesena, dopo aver assistito alla partita, ed è caduto in coma. Previdi, in seguito a questo evento, ha deciso di dimettersi e ha lasciato il posto (dopo una lunga trattativa) a Giovanni Martinelli che è diventato il nuovo presidente e proprietario dell'Hellas Verona. Il girone di ritorno non si aprì nel migliore dei modi per i gialloblù, che dopo due vittorie, un pareggio e quattro sconfitte nelle prime sette giornate (fra cui un clamoroso 4-2 con la Sambenedettese in lotta per non retrocedere), videro allontanarsi la speranza di giungere agli spareggi promozione. Alla settima di ritorno, il Verona si impone sulla Reggiana, ma la gioia per il ritorno alla vittoria è mitigato da una bruttissima notizia: l'ex presidente Piero Arvedi si è spento in ospedale, tre mesi dopo l'incidente di cui era stato vittima, a 79 anni. L'Hellas continuò dunque il campionato con il lutto al cuore. La squadra non si perse d'animo e riuscì a tenere in vita la speranza di arrivare i play-off fino alla terzultima giornata, quando un pareggio nel derby con il Venezia per 2-2 condannò i gialloblù a restare in Serie C. Da ricordare è che in questa stagione l'Hellas ha ottenuto la vittoria esterna più ampia della sua storia ultracentenaria, travolgendo il Legnano con un secco 5-0 (23', 61' Girardi, 80' Corrent, 89' rig. Gomez, 91' Scapini).

L'Hellas riparte dal suo fidato tecnico Remondina e dal nuovo direttore sportivo, Nereo Bonato. I due si conoscono molto bene. Avevano collaborato insieme per rendere grande il Sassuolo ed erano riusciti a compiere l'impresa di portarlo in Serie B per la prima volta nella sua storia. Ora, i due vecchi amici, sognavano di ripetere la stessa impresa anche con il Verona, nobile decaduta, da riportare fra le grandi del calcio italiano. L'arrivo di Bonato ha subito un effetto positivo. Alcuni dei suoi giocatori più fidati lo segueno presso la corte scaligera. Fra questi il bomber del San Marino, Andy Selva, soprannominato "la belva" dai tifosi del Sassuolo. L'acquisto anche di altri giocatori promettenti e di vecchi leoni con molta esperienza fa pensare che l'Hellas avrà le carte in regola per disputare un grosso campionato.


2009/10

Nel 2009-2010 i gialloblù hanno dominato la stagione per mesi, hanno vinto anche il titolo d'inverno, ma poi hanno bruciato tutto il vantaggio accumulato nelle ultime giornate, finendo addirittura al terzo posto. Costretto a disputare gli spareggi promozione, il Verona è riuscito ad imporsi sul Rimini (1-0, 0-0) su cui vantava anche un migliore piazzamento in classifica, e ha raggiunto la finale dove ha incontrato il Pescara. Gli abruzzesi però battono gli scaligeri e li costringono a rimandare ulteriormente la promozione (2-2, 1-0). 

STAGIONE 2010-2011

Sfumata l'ipotesi di un ripescaggio dopo il posto libero lasciato in Serie B dall'Ancona, l'Hellas si accinse a disputare il quarto campionato di fila in Lega Pro. Il nuovo tecnico Giuseppe Giannini venne esonerato l'8 novembre 2010 dopo aver raccolto solo 13 punti in 12 partite. Al suo posto venne ingaggiato Andrea Mandorlini, fresco di "triplete" in Romania col Cluj (Campionato, Coppa di Romania e Supercoppa di Romania). L'Hellas Verona concluse il girone d'andata a soli 18 punti ed in piena zona play out, ma sotto la guida del nuovo tecnico la squadra avviò una lunga rincorsa che portò il Verona ad agganciare il 5° posto, l'ultimo utile per disputare i play off, dopo aver ottenuto ben 32 punti nel girone di ritorno (quasi il doppio rispetto alla prima parte di stagione).

Riuscì a centrare la seconda finale Play-off consecutiva dopo aver avuto la meglio sul Sorrento arrivato secondo in campionato, vincendo (2-0) all'andata e pareggiando (1-1) al ritorno. Riuscì a vincere anche l'andata della finale, anch'essa per 2-0, contro la Salernitana. Dopo aver richiamato oltre 20.000 persone allo stadio fra andata e ritorno, le due squadre disputarono la sfida decisiva a Salerno: al termine di una partita molto combattuta la Salernitana risultò vincitrice per 1-0, ma in virtù dei due gol di scarto accumulati dopo la gara di andata il Verona potè comunque festeggiare il ritorno in serie B dopo quattro anni. Un autentica impresa se si considera che gli scaligeri partivano dalla quinta posizione in classifica generale, la più scomoda per gli spareggi promozione. Il periodo più nero della storia del club, iniziato con la rocambolesca retrocessione del 2002 in cadetteria, era finalmente terminato.

19.06.2011

HELLAS VERONA IN SERIE B

STAGIONE 2011-2012

La stagione 2011-2012 partì con molti volti noti: Mandorlini e quasi tutti i giocatori dell'anno prima vennero riconfermati. Ad essi vennero affiancati alcuni giovani come il grecoTachtsidis, di proprietà del Genoa e l'argentino Juanito Gomez, rientrato a Verona dopo un anno e mezzo passato nelle fila del Gubbio. Nel girone di andata dopo un periodo negativo di cinque partite in cui la squadra raccolse solo tre punti, i gialloblù misero insieme nove vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia, issandosi al secondo posto della classifica ad un punto dal Torino. Si tratta della striscia di vittorie consecutive più lunga di tutta la storia del club scaligero: il precedente record era di otto vittorie, ottenuto dal Verona allenato da Prandelli nel 1998-1999. Altro record personale abbattuto fu quello delle vittorie consucutive in trasferta, 5: CittadellaBariEmpoliParma e Livorno. Un altro record eguagliato dalla squadra scaligera riguarda la striscia di vittorie consecutive interne (12) che ha portato l'Hellas ad affiancare nell'albo d'oro la striscia del Genoaottenuta nella stagione 2006-2007. Il Verona chiuse la stagione regolare al quarto posto, sfiorando la promozione diretta al primo anno dopo il ritorno in Serie B e qualificandosi per i play-off. In semifinale il Varese si impose però nel doppio confronto, vincendo per 2-0 nella gara di andata e pareggiando al Bentegodi (1-1). In Coppa Italia la squadra scaligera eliminò dal torneo Vicenza (1-2), Genoa (5-7 d.c.r.) e Parma (0-2), raggiungendo gli ottavi di finale dopo 15 anni (1996-1997). La corsa del Verona si fermò all'Olimpico di Roma, dove i padroni di casa della Lazio si imposero per 3-2.

STAGIONE 2012-2013

La nuova stagione vide diversi nomi nuovi presso la società di Via Torricelli: Martinelli lasciò la quota di maggioranza del club (80%) all'ex vicepresidente del Bologna, Maurizio Setti, che divenne così il nuovo presidente del club scaligero. Il presidente uscente mantenne dapprima una piccola parte delle azioni della società, ma nel corso della stagione agonistica finì con il vendere anche le sue ultime quote a Maurizio Setti, che divenne presidente unico del club. Il neopresidente riconfermò l'allenatore Mandorlini e poi andò a rivoluzionare l'organigramma societario con gli arrivi di Sogliano come direttore sportivo e di Gardini come direttore generale. Grazie agli sforzi della nuova società, dalla campagna acquisti arrivarono una multitudine di nuovi giocatori tra i quali CacciatoreMartinhoLanerMorasCaciaed Agostini. I gialloblù, dopo aver chiuso il girone di andata al terzo posto a quota 40 punti, dietro al Sassuolo lanciato in fuga solitaria (48) e al Livorno (46), mantennero la posizione per tutto il girone di ritorno, accelerando sul finale di stagione: dopo la sconfitta in casa nel derby contro il Padova all'ottava di ritorno, gli uomini di Mandorlini misero insieme 12 risultati utili consecutivi (8 vittorie e 4 pareggi)superando il Livorno dopo un lunghissimo testa a testa. Il 18 maggio 2013, grazie al pareggio per 0-0 ottenuto in casa contro l'Empoli, l'Hellas Verona chiuse il campionato al 2º posto a quota 82 punti contro gli 85 del Sassuolo campione e con due lunghezze di vantaggio sul Livorno (80), terzo classificato (poi vincitore dei play-off): gli scaligeri tornarono così nella massima serie dopo 11 anni. La squadra giunse per il secondo anno di fila agli ottavi di finale di Coppa Italia, dopo aver eliminato la Virtus Entella (2-3), il Genoa (2-5 d.c.r.) e il Palermo (1-2). A porre fine al cammino degli scaligeri fu l'Inter che al Meazza si impose per 2-0.

18.05.2013

HELLAS VERONA IN SERIE A

STAGIONE 2013-2014

La stagione del ritorno in Serie A inizia con la conferma dell'allenatore Mandorlini e del blocco artefice della promozione, a cui si aggiunge l'arrivo nella rosa gialloblù di nuovi giocatori, tra cui Luca Toni. Partendo dall'iniziale obiettivo di ottenere la salvezza in campionato e di valorizzare i giovani, l'Hellas Verona disputa un girone d'andata chiuso al sesto posto in classifica, risultando la sorpresa della prima parte del campionato; assieme al già citato Toni, tra gli altri componenti della squadra, si mettono in mostra i giovani IturbeJorginho e Rômulo. Nel girone di ritorno i gialloblù accusano una flessione, conquistando tuttavia un'agevole salvezza e rimanendo in corsa per una qualificazione alle coppe europee sino alle ultime giornate di campionato, concluso al decimo posto della classifica. La stagione si chiude con l'undici gialloblù che eguaglia il record di sei vittorie consecutive casalinghe in Serie A, con 62 gol batte il record di reti totali segnate dal Verona in un campionato di massima serie e, con 16 vittorie, il numero di successi in una stagione in A degli scaligeri. Toni, con 20 gol, è il miglior marcatore di sempre del Verona in un singolo campionato di Serie A.

STAGIONE 2014-2015

Nella stagione 2014-2015 il Verona chiude il campionato al tredicesimo posto e Toni, con 22 reti, è il capocannoniere del torneo. Coppa Italia: Verona eliminato agli ottavi di finale.

STAGIONE 2015-2016

Nella stagione 2015-2016 il Verona chiude il campionato al ventesimo posto e retrocede in Serie B. Coppa Italia: Verona eliminato agli ottavi di finale.

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